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Nel panorama della sostenibilità e delle normative ambientali, il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) rappresenta una delle sfide più rilevanti per le aziende che operano nel commercio internazionale. Ignorare questa regolamentazione potrebbe significare, entro il 2026, perdere l'accesso al mercato dell'Unione Europea, con tutte le conseguenze che ne derivano per competitività e operatività.
Il CBAM è il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere dell’Unione Europea, progettato per combattere il fenomeno della “fuga di carbonio” (carbon leakage) e promuovere una competizione equa tra le industrie europee e quelle di paesi terzi. Questo strumento richiede agli importatori di beni ad alta intensità di carbonio di dichiarare e compensare le emissioni incorporate nei loro prodotti.
Le aziende che non si adeguano alle nuove regole rischiano di trovarsi in difficoltà operative e commerciali, specialmente per quanto riguarda esportazioni verso i paesi membri dell’UE.
Il 2025 segnerà l’introduzione ufficiale del Registro CBAM, una piattaforma centralizzata per la gestione delle dichiarazioni e dei certificati CBAM. Si tratta di un passaggio chiave per la piena attuazione del meccanismo, che sarà operativo a partire dal 2026.
Le fasi principali:
Questo registro sarà fondamentale per importatori e aziende manifatturiere che vogliono mantenere l’accesso al mercato europeo, richiedendo una gestione rigorosa e trasparente dei dati sulle emissioni.
Dal 2026, il CBAM obbligherà le aziende a:
Non solo: la verifica obbligatoria delle emissioni da parte di auditor accreditati diventerà una componente essenziale per garantire la conformità.
Per affrontare queste sfide, Confindustria Veneto Est insieme alle società Fòrema, Unisef e Punto Confindustria stanno sviluppando soluzioni innovative per supportare le imprese nella gestione della compliance CBAM. Con servizi come Factory Assistance and Audit, è possibile:
Il CBAM non è solo una questione europea: alla recente COP29 di Baku, ha catalizzato un intenso dibattito internazionale. Mentre l’Unione Europea lo considera uno strumento fondamentale per i suoi obiettivi climatici, paesi come India e Cina lo percepiscono come un ostacolo al commercio globale.
Questa tensione evidenzia quanto il CBAM sia centrale nelle strategie geopolitiche e climatiche dei prossimi anni. Per le imprese, significa doversi preparare a un contesto normativo sempre più stringente, ma anche ricco di opportunità per chi saprà adattarsi per tempo.
Il CBAM rappresenta una sfida complessa, ma inevitabile. Per le aziende che vogliono continuare a crescere ed essere protagoniste sul mercato europeo, è essenziale agire ora:
Con il CBAM, la sostenibilità non è solo una responsabilità, ma anche un’opportunità per differenziarsi e guidare il cambiamento verso un’economia a basse emissioni di carbonio.