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Le novità per la formazione di Cigs, Naspi e GOL con la nuova Manovra 2022

La Manovra di bilancio 2022 contiene, tra le altre cose, anche riforme strutturali e misure rilevanti per il lavoro e le politiche sociali.

Formazione professionale e politiche attive del lavoro

Prende avvio definitivamente il rafforzamento dei Fondi Paritetici Interprofessionali nella formazione dei lavoratori in cassa integrazione.
Possibilità per i Fondi Interprofessionali di finanziare piani formativi di incremento delle competenze dei lavoratori destinatari di integrazioni salariali in costanza di rapporto.
Queste iniziative possono essere cofinanziate dalle regioni nell’ambito delle rispettive misure di formazione e politica attiva del lavoro.
Rimborso del versamento di cui all’articolo 1, comma 722, della l.190/2014 – previo monitoraggio dei percorsi formativi realizzati in favore dei lavoratori in cassa integrazione – ai Fondi Interprofessionali che finanziano i predetti piani formativi.

 

Politiche attive per i lavoratori destinatari di CIGS

Estensione del programma GOL ai lavoratori in CIGS con accordo di transizione occupazionale e promozione di patti territoriali per governare le transizioni occupazionali.
Incentivi all’assunzione di lavoratori in CIGS con accordo di transizione occupazionale, sarà previsto il riconoscimento di un contributo monetario al datore di lavoro che assume un lavoratore in CIGS con accordo di transizione occupazionale e possibilità di assumere lavoratori in CIGS con accordo di transizione occupazionale in apprendistato professionalizzante senza limiti di età.

 

Politiche attive per i lavoratori autonomi

Estensione del Programma GOL per i lavoratori autonomi che chiudono la partita IVA.
Implementazione dello sportello del lavoro autonomo presso i centri per l’impiego, si prevede la promozione di convenzioni tra CPI, ordini professionali e associazioni di rappresentanza del lavoro autonomo al fine di formare all’auto-imprenditorialità e promuovere le transizioni occupazionali nel lavoro autonomo e professionale.

 

Le altre misure previste per CIGO e CIGS

La riforma interviene principalmente sulle disomogeneità esistenti realizzando una razionalizzazione degli ammortizzatori sociali.
Sono stati compresi nella platea dei beneficiari del sostegno al reddito tutti i lavoratori subordinati, anche con una minima anzianità di lavoro, compresi gli apprendisti e i lavoratori a domicilio. Approvato in via definitiva anche un incremento del quantum
del sostegno
, l’introduzione di durate differenziate per dimensione aziendale e  l’estensione delle tutele anche ai lavoratori delle imprese di piccole dimensioni, da 1 a 15 dipendenti.

Viene inoltre ipotizzato un meccanismo di premialità che prevede una riduzione della contribuzione addizionale in caso di mancato ricorso ai trattamenti di integrazione salariale per un tempo significativo. Viene poi confermata la gestione esclusiva delle integrazioni salariali da parte dei Fondi bilaterali esistenti.

Per quanto riguarda i trattamenti di integrazione salariali ordinari (CIGO), è prevista l’estensione del loro campo di applicazione attraverso il Fondo di integrazione salariale (FIS) alle imprese che attualmente non sono coperte da CIGO e che non aderiscono o non costituiscono Fondi di solidarietà bilaterali.

Per quanto riguarda i trattamenti di integrazione salariali straordinari (CIGS), sono estesi a tutti i datori di lavoro con più di 15 dipendenti che non accedono ai Fondi di cui agli artt. 26, 27 e 40 del d.lgs. n. 148/2015 senza alcuna distinzione settoriale.

Con riferimento alle causali, la riorganizzazione aziendale può essere chiesta anche per realizzare processi di transizione.

Viene rafforzato il contratto di solidarietà, con aumento delle percentuali di riduzione dell’orario di lavoro: si passa dall’attuale 60% dell’orario giornaliero, settimanale o mensile dei lavoratori interessati al contratto di solidarietà all’80%, e viene introdotto l’accordo di transizione occupazionale per governare i processi di transizione nel mercato e prevenire la disoccupazione.

Con questo nuovo strumento è previsto un ulteriore sostegno per aiutare gli addetti di aziende con più di 15 dipendenti nelle transizioni occupazionali. Nel dettaglio, si tratta di concedere fino a 12 mesi complessivi di CIGS aggiuntivi, non ulteriormente prorogabile. In sede di procedura di consultazione sindacale dovranno essere definite le azioni finalizzate alla rioccupazione o all’autoimpiego.

I lavoratori interessati da questi 12 mesi di CIGS aggiuntiva accedono al programma GOL. Si riconosce all’impresa che assume a tempo indeterminato una persona in CIGS, derivante dal nuovo strumento dell’accordo di transizione occupazionale, un incentivo economico, che consiste in un contributo mensile del 50% dell’ammontare CIGS, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore: il contributo non può essere erogato per più di 12 mesi.

Restano ferme tutte le prerogative vigenti dei Fondi di solidarietà bilaterali. La copertura obbligatoria dei Fondi bilaterali è assicurata anche ai datori di lavoro che occupano da 1 a 5 dipendenti. Il Fondo di integrazione salariale continua a erogare anche prestazioni in via residuale, e copre, così, tutti i datori di lavoro non rientranti nella CIGO o nei Fondi bilaterali, quindi anche le micro imprese del terziario, cioè i datori che occupano almeno un dipendente.

Per chi il lavoro invece non ce l’ha, il governo interviene in Legge di Bilancio sostanzialmente su due piani: l’alleggerimento dei requisiti soggettivi e il potenziamento del sussidio economico.

Con riferimento alla NASPI, i requisiti di accesso vengono resi meno rigidi: salta il requisito dei 30 giorni lavorativi per accedere all’indennità di disoccupazione.

Si potenzia anche l’indennità di disoccupazione per i lavoratori coordinati e continuativi (DIS-COLL): si innalza la durata massima, garantendo un numero di mesi di beneficio pari ai mesi di contribuzione versata; si posticipa la decorrenza del décalage. E si riconosce la contribuzione figurativa.