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Il restyling previsto per gli incentivi 4.0: le conferme del prossimo anno e alcune future novità

La legge di bilancio in sede di approvazione ci pone di fronte a uno scenario che presenta meno incertezze rispetto agli anni scorsi. L'attuale quadro degli incentivi previsti dal Piano Transizione 4.0 rinnovato lo scorso anno, infatti, non è in scadenza: le agevolazioni già previste e finanziate dureranno tutto il 2022 con una coda per le consegne al giugno 2023 nel caso degli incentivi per l'acquisto di beni strumentali.

 

Gli incentivi sono stati pensati per dare uno shock positivo alla domanda di innovazione interna – uno shock la cui durata doveva essere limitata nel tempo – ma che oggi risulta quanto mai necessaria per mantenere livelli di competitività adeguati al contesto europeo. 

Continuità degli incentivi non significa però che rimarranno inalterati, anzi.

Cominciamo con le certezze della prossima legge di bilancio: il bonus formazione 4.0 e credito d’imposta per la ricerca, sviluppo, innovazione e design restano in vigore esattamente come quest’anno. Non ci sono ancora dati sull'utilizzo di queste misure, per cui è improbabile che siano fatte modifiche significative.

Sarà prevista una nuova direttiva Sabatini, nella quale il governo sta mettendo ulteriore carburante nel motore. La misura, che va avanti da diversi decenni, verosimilmente sarà rifinanziata ancora per il 2022.

Si attende anche un intervento di revisione dei coefficienti di ammortamento, fermi a un decreto del 1988. Se questa operazione dovesse andare in porto, prevedendo una maggiore velocità degli ammortamenti quantomeno dei beni digitalizzati, saremmo già di fronte a un sostanziale vantaggio orizzontale per le imprese che si dotano di questi beni.

Continua come al solito il credito d'imposta per l’acquisto di beni strumentali. Al momento la legge di bilancio per il 2021 resterà invariata anche per il prossimo anno. Va ricordato che le attività restano invariate per i nuovi ordini effettuati da gennaio 2022, mentre per quelli effettuati e confermati con acconto del 20% entro il 31/12/2021 ci sarà tempo fino al 30/6/2022 per portarsi a casa l'incentivo con le maggiori aliquote in vigore quest'anno.

Si sta prevedendo inoltre il reinserimento al sistema di super e iper ammortamento, che con ogni probabilità sarà affiancato all’attuale credito d'imposta. 

Guardando oltre il 2022, queste le principali ipotesi che stanno circolando.

Con l'assunto di base di continuare a supportare le imprese nel percorso verso la digitalizzazione, che è stato il driver degli incentivi attuali sin dal 2016, si è aggiunge la spinta alla sostenibilità.

 

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L'allineamento delle attività di digitalizzazione e sostenibilità è già concreta nel credito d'imposta per la ricerca, sviluppo, innovazione e design. Oggi infatti è prevista una maggiorazione dell’aliquota dal 10% al 15% per quegli investimenti in innovazione tecnologica che siano “finalizzati alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0”.

Altro vettore da tenere in mente tra quelli che determineranno la scelta dei nuovi incentivi c’è la volontà, emersa ormai da qualche anno anche in ambito confindustriale, di spostare il focus dal macchinario alla linea e alla fabbrica, fino a ragionare in ottica di filiera.

Anche il credito d'imposta per la formazione 4.0 potrebbe cedere il passo a dei più mirati e semplici voucher o comunque a misure in grado di rispondere in modo più preciso ai fabbisogni delle PMI e di garantire la qualità dell'offerta formativa. E l’obiettivo potrebbe essere ancora una volta doppio: contribuire cioè sia alla creazione di competenze in ambito digitale sia alla formazione di figure nuove come il Sustainability Manager.

Accanto agli incentivi direttamente destinati alle imprese, non va dimenticato che il PNRR ha messo in campo consistenti misure (11,77 miliardi) a supporto dello sviluppo del know how del Paese, nell'ambito della seconda componente della Missione 4, intitolata Dalla Ricerca all'impresa. Una parte di queste risorse servirà a rafforzare sia la parte legata alla ricerca, sia quella legata al trasferimento tecnologico e all'innovazione.

 

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Poi ci sono le risorse in capo al Ministero dello Sviluppo Economico, da cui dipendono gli otto Competence Center, che saranno rifinanziati e rafforzati, nonché il gruppo dei costituendi European Digital Innovation Hub. E risorse per gli IPCEI, i progetti comuni di interesse europeo.

Infine ma non ultimo nell'ambito Istruzione ci saranno Dottorati e ricercatori in ambito green e innovazione anche qui a stretto contatto, nonché il rafforzamento del sistema degli ITS raccontato nei nostri precedenti articoli.