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Nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza, come orientarsi

Il nuovo codice della crisi d’impresa e dell'insolvenza contenuto nel D.Lgs. n. 14/2019 ha sostituito la precedente legge fallimentare segnando una svolta di prospettiva e introducendo novità rilevanti. Districarsi tra le nuove direttive, i cambiamenti e le opportunità non è però semplice.

L’intervento riformatore si è proposto di imporre a tutti gli imprenditori la definizione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, finalizzati:
• Alla rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale
• All’adozione di strumenti volti al superamento della crisi e al recupero della continuità aziendale

L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha quindi il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni della propria impresa. Diventa così essenziale che gli amministratori acquisiscano immediata consapevolezza rispetto alla portata concreta dei nuovi obblighi, in modo da orientare la propria condotta alla luce delle nuove disposizioni e attivarsi prontamente nell'adeguare la propria organizzazione d’impresa.

Sistemi di allerta
Il nuovo codice impone di prevedere regole di buon governo dell’impresa, nonché modelli procedimentalizzati, sotto ogni profilo, da aggiornare regolarmente: controllo interno di gestione, sistema amministrativo e sistema contabile, organizzazione dei flussi informativi. In questo contesto rientrano i cosiddetti “Sistemi di Allerta”: obblighi di segnalazione, a carico dell’imprenditore, degli organi di controllo e degli Enti (Agenzia Entrate, INPS e Agenzia Entrate Riscossione) finalizzati alla tempestiva rilevazione degli indizi di crisi dell’impresa ed alla sollecita adozione delle misure più idonee alla sua composizione.

È chiaro, quindi, che l’impatto delle modifiche è rilevante, a prescindere da una situazione di crisi d’impresa e rappresenta un’opportunità per tutte le aziende e per la corretta strategia che l’imprenditore dovrebbe porre in essere anche per tutelarsi da eventuali responsabilità. È stata, infatti, codificata l’azione di responsabilità dei creditori sociali verso gli amministratori di Srl. L’art. 2476 c.c. prevede al comma 6 che gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale. L’azione può essere proposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti.

L’intento del Legislatore è quello di tutelare i creditori e di riconoscere maggiore responsabilità agli amministratori della società, inducendoli ad una gestione più oculata.
Fòrema, anche in previsione di organizzare una Tavola Rotonda su questo tema, è a disposizione nel fornire alle aziende il necessario supporto per cogliere in modo positivo le nuove modifiche normative.