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Percezione del rischio: l’errore invisibile che porta all’incidente

Perché la sicurezza stradale in azienda parte dalla consapevolezza individuale

di Fòrema – Area HSE e Formazione Esperienziale

Vedo il pericolo, ma non lo riconosco

Guidare è un’attività che molti di noi svolgono ogni giorno. Proprio per questo, la routine diventa un fattore di rischio. Quando un’azione è ripetuta quotidianamente, il cervello tende ad abbassare la soglia d’allerta, sostituendo l’attenzione reale con quella percepita. E ciò che non percepiamo, non lo preveniamo.

Cosa dicono i dati

  • Uno studio pubblicato dal British Journal of Psychology (2023) ha dimostrato che oltre il 60% dei conducenti abituali sovrastima le proprie capacità di guida, anche dopo incidenti lievi.
  • Un'indagine italiana condotta da SWG su 1.500 lavoratori ha rilevato che il 72% degli intervistati ritiene la guida “sicura” se non si è stanchi o alterati, ma solo il 28% valuta come critico l’utilizzo saltuario del cellulare.
  • L'Università di Padova, in collaborazione con il centro di Psicologia del Traffico, ha rilevato che la distorsione cognitiva del rischio è più alta tra i lavoratori che percorrono gli stessi itinerari ogni giorno.

La distorsione cognitiva: una trappola quotidiana

Il cervello umano è soggetto a diversi bias cognitivi. Alla guida, quelli più frequenti sono:

  • Bias di ottimismo: “A me non succederà mai.”
  • Abitudine percettiva: “Ho già fatto questo percorso cento volte.”
  • Illusione di controllo: “So guidare bene, posso gestirlo.”

Queste percezioni alterate sono tra i principali responsabili della sottovalutazione del rischio reale su strada.

Il corso Fòrema: “Dalla percezione del rischio alla guida sicura”

Per affrontare questo aspetto invisibile ma cruciale, Fòrema ha progettato un modulo formativo mirato che unisce teoria psicologica, esempi pratici e riflessioni personali.

Obiettivi del corso:

  • Riconoscere i principali bias cognitivi alla guida
  • Comprendere i meccanismi della percezione e attenzione selettiva
  • Analizzare le cause cognitive degli incidenti
  • Stimolare l’autovalutazione del proprio stile di guida

Struttura del corso:

  • Durata: 2 ore
  • Modalità: in presenza o videoconferenza
  • Partecipanti: max 30 per edizione
  • Docente: formatore sicurezza esperto in psicologia del comportamento

L'approccio Fòrema: coinvolgere per cambiare

Questo modulo è basato su una didattica esperienziale e interattiva: non si limita a fornire nozioni, ma coinvolge i partecipanti in esercizi di autovalutazione, analisi di casi reali e momenti di confronto tra pari. Viene spesso integrato come fase iniziale nei percorsi più ampi su guida sicura o come momento di riflessione in piani di aggiornamento obbligatorio dei lavoratori.

Perché è utile in azienda?

  • È trasversale: utile a qualsiasi ruolo aziendale che guidi veicoli
  • Riduce i rischi comportamentali, spesso imprevedibili
  • Aumenta la consapevolezza e l’engagement del personale
  • Integra la formazione obbligatoria con un contenuto ad alto valore

Conclusione: la sicurezza comincia dalla testa, non dal pedale

Una guida sicura non dipende solo dalle mani sul volante, ma dalla mente del conducente.
Per questo, ogni percorso formativo sulla sicurezza stradale aziendale dovrebbe includere una riflessione approfondita sulla percezione del rischio.

Fòrema propone un modello formativo che non si limita al “come guidare”, ma che lavora sul “perché si guida in un certo modo”. Per cambiare i comportamenti, non solo le abitudini.

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