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Salute e benessere sul lavoro: una responsabilità sempre più condivisa da azienda, manager e collaboratori

In un contesto in cui la crisi sanitaria e il lavoro a distanza hanno cambiato profondamente l'organizzazione del lavoro, il tema del benessere aziendale – e del ruolo delle organizzazioni per garantirlo – è più centrale che mai. La costruzione del benessere sul lavoro è un processo condiviso, che coinvolge anche il management e gli stessi dipendenti. La nostra proposta sul tema.

Difficoltà nell’adattarsi alle condizioni di lavoro da remoto, stress, preoccupazioni per il futuro: l’impatto della pandemia e dello smart working sul benessere dei dipendenti e sulla loro salute mentale è stato consistente. E non solo: sebbene in Italia la pandemia abbia portato a una notevole crescita del lavoro agile, il lavoro da remoto ha avuto anche delle ripercussioni negative sullo stress e sulla concentrazione, sul sonno e sulla salute mentale in generale. Oltre a provocare un aumento del carico di lavoro e in alcuni casi, la paura di perdere il posto di lavoro.
Alla luce di questi dati, occuparsi della salute psicofisica dei dipendenti sembra più urgente che mai. E questo anche in virtù del fatto che prendersi cura del benessere dei propri collaboratori ha effetti molto positivi sul loro rendimento. Basti pensare quando i dipendenti sono felici la loro produttività aumenta così come la creatività ed inoltre si è meno soggetti ad ammalarsi e assentarsi.

La salute e il benessere fisico e mentale dei lavoratori è un tema centrale, specie a seguito della pandemia da Covid-19. A questo proposito, la maggior parte delle aziende si sono adoperate per mettere in piedi attività e iniziative di vario genere volte a promuovere un ambiente professionale sano e positivo, come aree relax ed attività di team building. Tuttavia, la felicità sul lavoro è un concetto complesso e sarebbe semplicistico limitarlo alle azioni intraprese dall'azienda.
L’OMS specifica che nella valutazione delle attività volte al benessere dei lavoratori è necessario includere sia fattori di rischio fisico (come spazi di lavoro non adeguati), sia fattori di rischio psicosociale (relativi, ad esempio, all’inadeguatezza dell’organizzazione del lavoro o della cultura aziendale per un determinato lavoratore).
Da questa definizione emerge quindi che il concetto di "felicità e benessere sul lavoro" presenta anche degli elementi legati alla soggettività di ciascun individuo.

Azienda, dipendenti, dirigenti: ciascuno di loro ha un ruolo da svolgere. La salute e il benessere sul lavoro sono sia un'iniziativa organizzativa presa dal datore di lavoro, dal dipartimento HR e – a livello di team – dai manager, sia un'iniziativa personale e individuale presa dai dipendenti stessi.

Le responsabilità dell’azienda
Gli obblighi del datore di lavoro e del dirigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro sono regolamentati, e la norma chiarisce che il datore di lavoro e i dirigenti “nell’affidare i compiti ai lavoratori, devono tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza”. Inoltre, si specifica l’elenco delle attività che questi devono mettere in pratica allo scopo di prevenire i rischi e garantire il benessere dei propri dipendenti. Ma oltre agli obblighi imposti dal quadro legale, ci sono molte cose che un'azienda, e in particolare il dipartimento HR, può fare per promuovere il benessere sul lavoro. Già a partire dal colloquio di assunzione, è essenziale assicurarsi che il candidato abbia sia le competenze necessarie che valori e mentalità in linea con la cultura aziendale. Per poi proseguire con programmi di formazione adeguati e programmi dedicati alla salute fisica e mentale, e una cultura aperta al dialogo e alla condivisione, in cui i dipendenti si sentano sempre allineati su obiettivi e difficoltà dell’azienda e possano a loro volta condividere idee ed eventuali preoccupazioni.


Le responsabilità dei dipendenti
Anche il dipendente ha un ruolo attivo da svolgere nella costruzione del proprio benessere, lavorando su attitudine e motivazione. Ma come aiutare i propri dipendenti a sentirsi più felici e motivati? Un ottimo punto di partenza è permettere a ciascuno di conoscere meglio se stesso, i propri talenti e le proprie potenzialità, così da comprendere se le mansioni svolte rappresentano uno stimolo o una fonte di ansia e individuare le migliori competenze da sviluppare per sfruttare al massimo il proprio potenziale. A questo scopo, può rivelarsi prezioso l’aiuto del management e del team HR, che possono guidare i singoli professionisti nella creazione del proprio piano di sviluppo. 

Le responsabilità dei manager
Accanto ai ruoli svolti dall’azienda e dai dipendenti nella costruzione del benessere aziendale, vi è un terzo protagonista importante in questo processo: il manager. Quest’ultimo è un anello essenziale per la felicità dei propri collaboratori, ai quali deve dimostrare comprensione, interesse e riconoscimento, e nei quali deve riuscire a riconoscere gli eventuali segni di affaticamento e demotivazione. Inoltre, per promuovere il coinvolgimento e la motivazione, è importante che il manager mostri la propria passione per il lavoro svolto e si ponga come ambassador di una cultura aziendale volta all’innovazione, alla crescita e allo sviluppo personale. 

Alla luce di quanto analizzato, si può dire che la chiave per raggiungere il benessere organizzativo sia una ripartizione delle responsabilità – sebbene con pesi e misure differenti – e una costante collaborazione. Questo consentirà a tutti di trarre importanti benefici come un ambiente di lavoro sano, sviluppo personale, un employer branding più forte, produttività, creatività e divertimento.

Per supportare azienda, lavoratore e manager nel percorso di benessere aziendale il team di Fòrema ha sviluppato un’offerta dedicata contattaci per maggiori informazioni.