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Piano Nuove Competenze: linee guida per la formazione professionalizzante in azienda

Il Piano Nuove Competenze, legato al PNRR e finalizzato alla formazione e all’occupazione dei lavoratori, permette alle aziende di rimodulare l'orario di lavoro per favorire attività di formazione dei dipendenti sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali.

Il Piano si articola in tre strumenti principali: il programma GOL per i disoccupati per il quale è previsto un intervento di aggiornamento o riqualificazione, il Sistema Duale per i giovani tra i 15 e i 25 anni e il Fondo Nuove Competenze rivolto ai lavoratori delle imprese che hanno stipulato accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro destinandone una parte alla formazione.

Il 28 dicembre scorso è approdato nella Gazzetta Ufficiale il decreto con cui il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha adottato il Piano Nazionale Nuove Competenze, lo strumento che permette alle aziende di rimodulare l'orario di lavoro per favorire attività di formazione dei dipendenti sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali, in applicazione del PNRR. Si tratta di un provvedimento di ampio respiro che ha come obiettivo riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati. Si basa sul rafforzamento del sistema della formazione professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling.

 

Beneficiari dei programmi

Beneficiari degli interventi del PNC sono persone occupate e disoccupate, con bassi livelli di qualificazione e categorie con maggiori fragilità, tra cui:

  • disoccupati percettori di NASPI e di DIS-COLL;
  • percettori del reddito di cittadinanza;
  • giovani NEET (meno di 30 anni), donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori maturi (55 anni e oltre);
  • disoccupati di lunga durata (in cerca di occupazione da almeno sei mesi), giovani e donne, anche non in condizioni fragilità; lavoratori autonomi che cessano l’attività o in condizioni di precarietà;
  • lavoratori occupati che conservano lo stato di disoccupazione ai sensi dell’art. 4, co. 15-quater, del D.L. n. 4/2019 (cioè i lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo sia inferiore alla soglia dell’incapienza secondo la disciplina fiscale).

 

Obiettivi del piano

Gli obiettivi del Piano sono i seguenti:

  • livelli essenziali delle prestazioni delle misure di aggiornamento e riqualificazione, nei termini di standard minimi di contenuto, di accessibilità, di personalizzazione e di spendibilità in applicazione delle normative nazionali vigenti;
  • personalizzazione degli interventi: l’offerta dei servizi deve differenziarsi in maniera personalizzata, soprattutto nei confronti dei più fragili e vulnerabili. I percorsi e i servizi di accrescimento delle competenze devono essere proporzionati e differenziati “a seconda dell’età, del livello di competenze, della complessità del bisogno, delle esigenze di conciliazione, ma anche del contesto del mercato del lavoro di riferimento, dei fabbisogni espressi dalle imprese, delle concrete opportunità occupazionali”, anche attraverso la valorizzazione delle competenze già possedute;
  • spendibilità dei risultati di apprendimento nei mercati del lavoro locali e nazionali: le competenze acquisite devono contribuire ad incrementare le opportunità per i beneficiari di raggiungere o mantenere una condizione occupazionale soddisfacente, in linea con i propri bisogni e con quelli delle imprese;
  • integrazione con le politiche attive del lavoro: processi e strumenti adottati devono rafforzare i profili di occupabilità e delle iniziative di orientamento e accompagnamento al lavoro;
  • coinvolgimento diretto delle imprese verso la transizione duale: si prevedono strategie di coinvolgimento degli operatori economici locali per individuare i fabbisogni e pianificare gli interventi formativi, per la messa a valore del patrimonio infrastrutturale, tecnologico e cognitivo delle imprese al servizio di progettazione congiunta degli interventi di formazione in apprendimento duale;
  • prossimità e qualità dell’offerta formativa: la realtà dei centri di aggiornamento e qualificazione/riqualificazione professionale in Italia, seppure con caratteristiche differenti da territorio a territorio, è ampiamente diffusa e regolamentata da dispositivi consolidati di autorizzazione e/o accreditamento;
  • innovazione, sperimentazione, valutazione: il PNC deve includere anche interventi innovativi e sperimentali, che possano costituire una base per il cambiamento nell’ottica della condivisione delle buone prassi.

 

Livelli essenziali delle prestazioni

I percorsi di formazione professionale devono avere le caratteristiche seguenti, modulate in relazione alle specificità degli interventi:

1. personalizzazione dell’offerta: valorizzazione delle esperienze esistenti a livello regionale e la promozione di appositi strumenti sussidiari, nelle seguenti aree:

  • competenze tecnico professionali, ricostruite e referenziate in coerenza con le dimensioni descrittive delle attività di lavoro classificate in Atlante del lavoro e delle qualificazioni e in relazione al/ai profili di occupabilità del beneficiario;
  • competenze funzionali e di base con particolare riguardo alle competenze digitali, alle competenze di literacy, alle competenze numeracy-financial e alle competenze multilinguistiche ricostruite;
  • competenze trasversali, in relazione ai profili di occupabilità del beneficiario ed una selezione di soft skills tratte dal Quadro Nazionale delle Qualificazioni tipiche dei livelli corrispondenti alla profilatura professionale.

 

2. accessibilità dell’offerta: tutte le opportunità di apprendimento disponibili devono essere rese accessibili attraverso la pubblicazione da parte degli enti titolari, su sito istituzionale e in interoperabilità con il sistema informativo unitario delle politiche del lavoro (SIUPL);

3. spendibilità dell’offerta: i percorsi di formazione professionale sono progettati e finalizzati, di norma, in funzione del conseguimento di una qualificazione o parte di essa inclusa nel Repertorio nazionale.

 

Integrazione al Programma GOL

Il Programma GOL integra percorsi dedicati all’aggiornamento delle competenze e percorsi dedicati alla riqualificazione, mentre attività formative della medesima natura sono comunque previste in percorsi dal contenuto anche di inclusione sociale e in quello di ricollocazione collettiva destinato alla gestione di crisi aziendali.
In rapporto alle specifiche esigenze del beneficiario e alla tipologia di intervento individuata, i percorsi di aggiornamento e di riqualificazione:

  • possono prevedere interventi di personalizzazione in ingresso (riconoscimento crediti o allineamento competenze);
  • possono essere organizzati in modalità integrata con altri servizi territoriali (ad es. CPIA, ITS o servizi socio-sanitari) e in apprendimento duale, alternanza rafforzata, tirocinio;
  • sono progettati e finalizzati, di norma, in funzione del conseguimento di una qualificazione o di singole unità di competenza parte di essa, incluse nel Repertorio nazionale, nelle sue articolazioni regionali, e del rilascio di una attestazione finale di messa in trasparenza, validazione o certificazione.